domenica 25 novembre 2007


Nella puntata precedente il “contastorie” Pino ci ha lasciati sul più bello! Cosa sarà successo quando il buon Pino è andato a letto? Di quali risse parlava? Eccoci qui per soddisfare le vostre voglie di conoscenza. Torniamo alla festa; mentre tutto scorreva in maniera simpatica e piacevole un “toscanaccio” e un paio di “calabresi” hanno cominciato a discutere animatamente nello stupore generale. Presi da qualche bicchiere di vino in più è nato il malinteso: secondo i calabresi, Enzo, il toscano, ha insultato la mamma dei due fratelli, secondo Enzo non è andata così. Prima ancora di poter spiegare la propria posizione, il buon Enzo si è trovato uno dei due fratelli addosso. A questo punto è dovuto intervenire il solito Kannapietro che, venendo dalla Terronia, dove non c’è festa senza rissa e non c’è rissa senza festa ha preso in mano la situazione. Ha bloccato prontamente il fratello che era passato all’azione e solo dopo 5 minuti di discussione è riuscito a calmare quest’anima irrequieta. Tornati alla normalità si è cercato di suonare qualche buon pezzo con la chitarra ma tra una cosa e l’altra si è rischiata la seconda rissa per, diciamo così, “altre cause”. Ancora una volta Kannapietro era protagonista ma questa volta direttamente coinvolto! E’ da segnalare solamente la frase del buon Kannapietro verso l’altro calabrese: “io non so mica Enzo… capì?” In effetti tutto si è realmente calmato quando la little S.Brancato (Pino, Gino e Ale) hanno deciso di far visita ai Tafuzzy del sesto piano. Lì la situazione era totalmente differente e solo l’estro della little S.Brancato ha rianimato la festa! Il buon Pietro ha aperto bottiglie di vino che erano chiuse causa mancanza di apribottiglie. Qui la sinergia del team ha fatto la differenza poiché la buon Ale, è andata a prendere un utile apribottiglie al quarto piano e Pietro è potuto riuscire nel suo intendo.. Vino nel giorno si S.Martino! La festa è scemata proporzionalmente allo scendere del vino in corpo e la little S.Brancato è andata via.
Bhè… che little S. Brancato domina ormai è realtà e non saranno certo le minacce che si trovano in rete ad eclissare questa nuova stella che brilla sempre più.

 

martedì 13 novembre 2007

Una delle caratteristiche del nostro palazzo è l'anarchia totale. Infatti, a parte un appartamento occupato da un fantomatico dentista, il resto del palazzo è sovraffollato di studenti che fanno del disordine e del fracasso la loro ragione di vita. Per quanto riguarda Little San Brancato il contributo all'aumento dell'entropia palazzesca si limita ai bassi prodotti dall'impianto 5.1 ed alle grida audibili dal cortile interno. Gli altri inquilini del palazzo invece si dilettano nell'organizzare feste che coinvolgono l'intero palazzo.
L'ultima festa in ordine di tempo è stata organizzata sabato scorso da un gruppo di 5 coraggiose ragazze. Il tutto ha inizio dall'invito consegnato porta a porta da due simpatiche ragazze, invito accompagnato da ben 5 cioccolatini (naturalmente i cioccolatini sono finiti nello stomaco del Don della casa), una decina di giorni prima della festa.
Corredati dell'entusiasmo del nostro caro amico Kannapietro decidiamo di partecipare alla festa senza aver confermato la presenza come richiesto dall'invito. Il previdente Kannapietro si presenta a Little San Brancato con un bottiglia di Vodka della peggiore qualità, quindi ponendo fine alla sessione di Football Manager e non dopo aver mangiato un kebab, trascina me e Gino e una bottiglia di brandy alla festa.
Ci presentiamo quindi al quarto piano dove entrambe le abitazioni del piano sono aperte alla festa. Dopo aver più o meno capito chi ha organizzato il tutto, iniziamo a bere qualcosa e a mangiare l'enorme quantità di cibo presente. Dopo esserci amaramente pentiti di aver cenato, conosciamo le spagnole del piano sopra di noi. Quindi la festa procede e piano piano conosciamo altre persone, la maggior parte delle quali naturalmente non sono del palazzo. Parecchie persone dopo si presenta un amica di Pietro, Alessandra, che gentilmente ha deciso di portare una bottiglia di vino di ottima qualità grazie alla quale brindiamo diverse volte.
Dopo un pò di tempo quando la festa inizia a scemare veniamo a conoscenza di un altra festa parallela al sesto piano. Muniti di ascensore ci presentiamo in maniera assolutamente illegittima alla festa, che scopriamo subito essere una festa in onore di San Martino per il vino Novello. Dopo pochi millisecondi il tranquillo Kannapietro diventa il centro della festa, molto più ridotta rispetto alla precedente, iniziando ad aprire bottiglie di vino a go-go.
Oltre ad aprire bottiglie, Kannapietro cerca di organizzare partite di calcio balilla, calcio a 5 e di molte altre cose con chiunque. Quindi la serata si accende quando un ragazzo cerca di sfidare il nostro blog con il suo sito http://www.tafuzzy.com/. La serata continua piacevolmente fino a quando, dopo essere stati invitati gentilmente a tornare la mattina successiva per pulire, decidiamo di tornare due piani più in basso. A questo punto decido di tornare a casa per andare a letto, lasciando Gino e Kannapietro alla festa originaria che proseguirà con risse varie coinvolgenti i due personaggi prima citati.
Ma questa è un altra storia...

 

domenica 28 ottobre 2007



LE PAGELLE DI KANNAPIETRO ZILIANI
26-10-2007
SQUADRA A vs SQUADRA B

VINCITORE: SQUADRA A



SQUADRA A

IL DON 6 – Parte forte, un suo guizzo alla 3seguet porta al pareggio la sua squadra nell’avvio di partita. Si mette al centro e distribuisce palloni. BOA

GINO 6 – E’ sempre nel vivo dell’azione. Segna e fa segnare anche se a volte la fortuna ci mette del suo. Peccato per la sceneggiata napoletana nel finale. CINICO

SQUINO 5.5 – E’ una lampadina ad intermittenza. A volte illumina il gioco, a volte si spegne. Lento nella manovra, fa incazzare i suoi compagni di squadra ma è sempre presente nei momenti decisivi.
ALBERO DI NATALE

CICCIO LEO 7- – E’ alla sua prima alla Scala del calcetto, e si candida subito come leader. Incita i compagni e s’incazza quando serve. Mette in crisi la difesa avversaria SPINA NEL FIANCO

SQUADRA B

ERBUS 5+ – Gioca con leggerezza, pensa di essere in guerra e spara missili terra aria. Assurdo l’errore che vanifica il pareggio di Pino Reale. Ha pochi momenti di lucidità e fa vedere cosa sa fare. LAVATIVO

LA FRA 6 – Parte subito bene e segna. Corre e si propone ai compagni di squadra. Alcuni errori nei fondamentali provocano dei contropiedi micidiali nella squadra avversaria. E’ comunque la migliore della squadra. TROTTOLA

KANNAPIETRO 5.5 – Gioca una delle sue peggiori partite. Spesso in ritardo. Non chiude come sa. Incita i suoi compagni a non mollare e firma diverse reti ma alla fine saranno inutili. CAPARBIO

TIZIO 5 – Si nasconde dietro l’avversario e quando l’avversario è il DON sparisce. Più di una volta in ritardo per il tocco finale. S’impegna ma senza produrre. Può fare meglio. RIVEDIBILE

PINO 4,5 – E’ l’emblema che le cose nella squadra B non vanno. Sempre in ritardo. Tenta in continuazione inutili lanci lunghi. Non è lucido sotto porta. Illude la squadra con un pareggio di rapina ma non va oltre. FRENO A MANO

 

mercoledì 24 ottobre 2007


Si lo so non si può mettere una domanda come titolo di un post, ma che volete sono a corto di idee originali così mi butto sugli errori (attirano l'attenzione scrivendo banalità); poi peppe mi continua a dire di scrivere qualcosa affinche il blog rimanga aggiornato. Comunque che volevo dire? Ah si, si volevo parlarvi di una tradizione di Little San Brancato che ha preso piede nell'ultimo anno, la serata del poker. Come tutti ci siamo fatti contagiare da questo Texas Hold Hem o come diavolo si chiama, inizialmente in modo sportivo ormai da mesi in modo amatoriale con un prezzo fisso di ingresso per sedersi al tavolo, evitiamo in questo modo tutti quei personaggi che si credono forti, così forti che alla fine non scommettono neanche su se stessi. Credo di parlare per tutti quando dico che ormai è diventato un buon modo per passare una serata con gli amici divertendosi, magari mangiandoci dei pasticini ( tenuti nella dispensa segreta della casa, a cui solo pino ha accesso per ovvie ragioni ne cito due per essere chiaro : Donato e Gino) e bevendoci il succo A.C.E. ( da non confondersi con il detersivo; bambini don't try this at home). La cosa migliore di tutte è il timer che garantisce in modo matematico il momento in cui pino e tizio entreranno in gioco ( cioè quando le blind arrivano al terzo del loro capitale), i momenti memorabili delle partite sono ovviamente la caccia al bluff di Donato (tutti lo hanno beccato una volta almeno), scoprire il bluff di Fuca (campione iridato donato 100 point won) battere akito quando ha la doppia coppia al flop, battere pasquale con 5 e 3 (tizio iridato), battere peppe proprio con K e 6 soprattutto attendere con pazienza l'ora e mezza dopo l'inizio momento in cui gigi e pasquale decidono irrimediabilmente di schiantarsi ( in genere usano la scusa: "avevo la coppia in mano dovevo difenderla" con l'all - in). Penso che in tutti i circoli di amici luoghi di ritrovo del poker a livello amatoriale le leggende iniziano a sorgere impermeate sui protagonisti come del resto da noi, giusto per citarne alcune : quando donato punta non ha niente, se checka ha scala o colore; se tizio posta la big vattene se non hai AA o KK o AK ( anche con queste scarte splitti alla fine non ti credere); quando gigi carezza la tartaruga devi andare in all in; se peppe ti guarda e ride ha il punto migliore in mano; la regola dell'amico è sempre vera (chiunque porta un nuovo amico al tavolo irrimediabilmente lo vedrà vincere); le carte medie che donato usa per puntare parecchio sono scientificamente 9 e 7 di quadri; qualunque cosa tu abbia in mano c'è sempre calling station che ti vede; il colore in fiore non esce quasi mai ma quando esce lo si fa in modo consecutivo per tre volte; quando donato punta preflop 40 e qualcuno ci va (la famosa caccia al bluff) incredibilmente usciranno sempre queste carte 3, 6, 7 e donato avrà in mano 4 e 5 ( lo ho visto ed ancora non ci credo chiedete a gigi). Altre cose veramente particolari sono le frasi che si coniano per le occasioni appena ricordate sopra : "ok se tizio li mette io me ne esco";"ecco il maiale che punta";"qualcuno ha fatto colore";"Runner Runner ti salvava e ti è uscito";"Se avessi capito che avevi colore anche te ti avrei spremuto meglio";"Ci vuole un pazzo per beccare un pazzo";"ecco come al solito quando metto io il big donato mi rialza". Voglio a questo punto spiegare che cosa ho scritto nel titolo del post, quella frase è l'inizio di una citazione famosa che appartiene ad Obi Wan Kenobi nel IV episodio: " chi è più pazzo? Il pazzo o colui che segue il pazzo?" frase che va detta quando si prende il Bluff di donato.
Concludo il post dicendo una cosa che tutti pensano e nessuno ha avuto il coraggio di dire:" Gigi butta nel cesso quella tartaruga".

 

martedì 16 ottobre 2007


Quanto tempo è passato dalla creazione di questo blog???

Il tempo di una telefonata di Pasquale?
Il tempo necessario a Johnfuc a scrivere un post?

Il tempo di un all in di Donnie?

Il tempo di vedere la mia favolosa playlist di video?...non lo so con precisione ma è già diventato parte di ognuno di noi e della nostra vita.

Il blog è nato spontaneamente, praticamente da solo.

In poco tempo è diventato un accumulatore di pensieri e di esperienze.

Sono sicuro che questo blog vivrà e crescerà con noi; e spero che tutti voi (o almeno le persone che ho autorizzato) vi sentiate liberi di raccontare sia le esperienze vissute a Little San Brancato che quelle personali, con l'obiettivo di arrivare insieme ai calci di rigore...


Buon Blog a tutti!!!

 

sabato 13 ottobre 2007

Oggi, mentre ascoltavo la radio locale di San Brancato(come ormai usualmente faccio), ho avuto un attacco di nostalgia della mia terra...quella della mia infanzia, dove tutto mi sembrava facile!!!
Per questo mi sono andato a vedere un pò di foto, che ho avuto modo di scattare negli anni passati...siccome Pino non ci da la possibilità di modificare lo slideshow qui sotto, ho dovuto trovare un modo alternativo...quindi ecco il link alle foto e sempre W San Brancato!!! :)

 

venerdì 12 ottobre 2007

Ti perdi cinquanta puntate, ma la storia è sempre la stessa.

Si chiamava solo "casa Giordano"; ora è diventata "Little San Brancato", ma la sostanza non cambia. D'accordo: gli alberi di dentifrici venivano dalla Terronia, Gino era ancora iscritto ad una falsa università, Squino non aveva ancora un nazionale del Niubbistan e forse la Compagnia dell'Anello aveva qualche membro (he he he) in più…

Ma se il dentifricio arriva dai cespugli dell'Esselunga (via internet, peraltro: ma quando mai!), Gino si iscrive all'Albicocca e Squino compra l'ennesimo centrocampista monoskill, cosa cambia? Piño se la spassa comunque, il Don avrà cambiato posizione ma non ha mutato abitudini navigatorie, Squino cerca invano di farsi temere (mi temi? ma quanto mi temi?) e Gino ha soltanto sostituito il poster di Homer con una bandiera sudista e la conoscenza dell'inglese con quella del santarcangiolese.

Neppure la saggia disamina di Tizio sull'opportunità di andare all-in quando al flop si ha una coppia di K mi riesce a togliere la sensazione di essere salito sulla DeLorean, anzichè sul Bolzano-Milano.

A presto, niubbi. Ed iscrivetevi a Buzzerbeater.

 


Ormai ricordo lontano quel giorno di Ottobre di un anno fa.

A quei tempi ero poco più che un frequentatore di quella che, un tempo fù Casa Giordano/Carbotta.
Ero spaventato, ricordo, all'idea di dover prendermi sulle spalle il peso dell'eredità lasciatami dal predecessore, quella stessa eredità intrinseca di saggezza, conoscenze anglofone/informatiche/hattrickeriane, e tante altre qualità a me tutt'ora ignote. E' comprensibile quindi, un minimo di perplessità quando "il gruppo storico" mi fissava in attesa di una correzione sulla pronuncia di qualche termine inglese, o mi chiedeva se preferivo "Allenare Portieri o Difesa"...Col tempo mi sono ritagliato il mio spazio, ho conosciuto gente nuova, e stretto i rapporti con qualcun'altro, ho avuto i miei momenti di gloria, e di vergogna, insomma ne ho fatte di tutti i colori.
Come dicevo, ormai è trascorso un anno e piu da quel fatidico giorno, migliaia di caffè sono stati serviti da Pino, mille e piu schede di Firefox sono state aperte da Donato, fin troppi "mi temi?" sono stati pronunciati da Pasquale, e solo Zeus (citazione al post precedente) sà quante persone hanno solcato quella porta...
E' così che ci piace, e non lo cambieremo mai per nulla al mondo!!!

 

giovedì 11 ottobre 2007

Un poema epico è una delle forme più antiche di narrazione, racconta le imprese eroiche di personaggi umani, storici o leggendari, a cui spesso si uniscono esseri soprannaturali. Ovviamente non sono all'altezza con le mie scarse capacità di arrivare a tanto ma ad un racconto su queste basi posso cercare di ambire, riportando fedelmente i fatti realmente accaduti, ed Iddio mi è testimone sulla veridicità della storia.

L'uomo è nel letto e cerca invano di rubare ancora qualche istante al giorno che ormai è arrivato da un pezzo. Dalla tapparella la luce trapela dalle piccole aperture e filtrata attraverso le tende, cade sul parquet, donandogli una parvenza di calore proprio. All'improvviso una suoneria lontana desta definitivamente il dormiente e lo obbliga ad alzarsi, è tra i pochi in quella casa ad avere il dono di alzarsi quando sente il telefono od il campanello. Inciampa più volte tra le scarpe e ciabatte lasciate in giro da personaggi vissuti in quella casa precedentemente e finalmente guadagna un barlume di attenzione e comprende che il suono intermittente proviene dal soggiorno. E' il telefono lo prende subito e risponde. Il suo cervello ancora appannato dalle fatiche del sonno non comprende pienamente quel linguaggio arcaico e dialettale che lo investe, decide di prendere una conca piena d'acqua fredda e di immergervi il capo. Ora è completamente sveglio padrone di se e comprende che il giorno da lui tanto atteso e sperato è giunto; l'uomo è felice. Sveglia immediatamente i coinquilini ed il fratello matrioska minore, con il tipico gesto gentile del fratello maggiore verso l'inferiore aggiungendovi le parole :"Svegliati Dunà". Quindi appena appresa la lieta notizia anche il fratello è contento e corre nell'altra stanza a svegliare i rimanenti. Sempre con la tipica gentilezza del fratello schiaccia sotto il suo peso l'amico di sempre Peppe, facendolo uscire dal sonno in modo del tutto pacifico. Nonostante la confusione venutasi a creare l'ultimo inquilino dorme ancora beato ed ignaro di tutto. Gli altri non tentano minimamente di svegliarlo sanno che il suo è un sonno difficile da spezzare attraverso i canoni umani. A questo punto il maggiore dei fratelli Matrioska, Giovanni, decide di mettersi come di consueto a studiare, e prepararsi, nel pomeriggio per andare dal tanto amato amico ferramenta per un altra delle sue richieste inusuali, sapendo che dal canto suo l'amico Efesto difficilmente potrà accontentarlo. Donato il fratello minore decide che aspettare senza fare niente sia la strategia giusta per affrontare la giornata, mentre peppe ormai completamente ripreso dal dolce risveglio decide, tanto per cambiare, di stazionare per una tre ore e mezza nel cesso in attesa dell'ispirazione. L'altro strano figuro della casa continua nel suo sonno imperturbabile; alcuni sacerdoti ammisero anni a seguire che il suo era un sonno benedetto dal volere degli dei. Il citofono suona; è l'ora. Tutti i Giordano sono pronti per quello che sarà l'avvenimento dei prossimi tre mesi e corrono in strada verso un camion, che inevitabilmente a quell'ora, stazionando in una strada a senso unico paralizza completamente il traffico. "E' arrivato uh pacco Dunà" esclamò il Giordano più grosso ( quindi anche il più anziano e quindi il capo) iniziando a prendere da un lato l'enorme scatola di cartone costruita a dovere da un tale postino chiamato Archimede, l'unico in grado di concepire un imballo di così solida resistenza e siffatta leggerezza. Il peso è notevole dato il contenuto ed uno sguardo divertito attraversa i tre Giordano. A fatica, pari ad una delle dodici di Ercole ( tra le quali troviamo quella compiuta da Cinghiale all'arrivo della Lavatrice nuova), i tre riescono ad arrivare al loro pianerottolo e con sorpresa trovano il Dormiente destato dal suo Sonno benedetto. In questo risveglio egli impersonifica il leggendario Ulisse, infatti è convinto che il pacco sia il cavallo di troia, e gridando, gesticolando con una squadretta in una mano ed un martello nell'altra, con un cappello da manovale fatto di carta in testa, impartisce ordini ai tre Giordano logorati dalla fatica compiuta. All'unisono i tre si guardano ed il più grosso (il maggiore) decide di urlare in faccia a Domenico:"Spostati Domè". Terrorizzato da così tanta ferocia ed audacia il dormiente si reca nella sua configurazione da sveglio, cioè in una poltrona sfondata con in braccio il computer a giocare a "football manager". I Tre Giordano non stanno più nella pelle ed anche il pacco sembra impaziente ed inizia a muoversi. Domenico con aria terrorizzata inizia a citare le sue preghiere imparate all'oratorio e rimane incredulo davanti a quello che sta succendento, il pacco sembra dotato di vita propria. Improvvisamente entrando in uno stato di "trance" inizia ad urlare: "Non aprite il Vaso di Pandora stolti". Ma Giovanni neanche lo sente più ed ordina al fratello di prendere la mannaia, continuando ad avvicinarsi al pacco. Una volta aperto con furia e violenza, un grugno animale esce dalla scatola terrorizzando a morte il povero Domenico che ricade in un sonno profondo. Ormai è tempo di agire e la bestiola ormai sotto braccio a Giovanni grugnisce invano; la mannaia cade velocemente sulla testa mozzandola di netto. Il fratello è pronto con la conca a raccogliere il sangue (come gli antichi guerrieri bevono il sangue degli sconfitti), e la testa dell'animale rotola sul pavimento. Mai ci fu una cena così goduta e ricordata negli anni, infatti dopo mesi trascorsi in terra barbara i Giordano poterono nuovamente assaggiare e rivivere sensazioni uniche della loro terra natale :"La Magna Grecia" (notare che il nome non è casuale).
Il pacco oltre alla povera bestiola sacrificata conteneva infatti ogni ben di Dio; dalle olive al formaggio, utili alla sopravvivenza in terre lontane. Al termine della giornata i Giordano ormai satolli si recano lentamente ai loro letti dopo una giornata che diventerà nei secoli a seguire Epica.

 

mercoledì 10 ottobre 2007



Con cosa iniziare? Da quale racconto, episodio, leggenda o storia ripetuta ad amici e conoscenti per anni si può presentare al pubblico Little San Brancato? In tutta onestà non so proprio da dove partire, se non fosse per questa immagine che ho ritrovato in una remota cartella sul mio computer. Quest'uomo, quella faccia e quegli occhi spiritati li rivedremo sicuramente in un giorno futuro nel servizio di apertura di studio aperto, assieme alle faccie di Stopaz, Cinghiale e la mia. Ovviamente tutte le immagini saranno della stessa intensità come da tradizione su italia uno. Ma questa è un altra storia, parliamo di Otto; concentriamoci su di lui, amico per molti, simpatico a tanti ma sicuramente paraculo per tutti;non vorrei ripetermi ma anche questa è un altra storia. A quest'uomo dobbiamo una delle vacanze più spassose e divertenti della nostra vita, parlo a nome di tutti, anche di chi era venuto in vacanza con altri Scopi. Devo citare l'estrema generosità di Dony82 (ma è un uomo o una donna?) che ci ha dato vitto ed allogio a noi scrocconi in casa sua, sotto il suo tetto ovviamente maschi e femmine a piani diversi, sempre per tornare al discorso degli Scopi. Ha dato ospitalità a tutti noi, ci ha scarrozzato in macchina sotto il Sole, ha acconsentito sempre con estrema generosità ad eccessi da parte di qualcuno, sempre rispondendo con la sua classica frase :"Decidi te" oppure "Se Vuoi". Ha pagato a caro prezzo questa sua scelta di altruismo e libero arbitrio con le persone arraffone e maleducate, fin da quando lo conobbi nell'ormai lontano anno 2001. Ma questa è la sua parte generosa o da paraculo a seconda di come vogliamo vedere la sua analisi rischi benefici; ed a volte anche Donato eccede con la fiducia, lo voglio ricordare a tutti è un giocatore d'azzardo (detto anche il matto). Senza di lui però, bisogna riconoscerlo, penso che il gruppo di persone, amici e simpatizzanti vari che si sono aggiunti man mano, non si sarebbero mai conosciuti e tutte le leggende e storie correlate andrebbero perdute per sempre come lacrime nella pioggia. Quindi ammettiamolo è il perno del nostro gruppo, la chiave di volta che sorregge l'arco anche nelle situazioni difficili delle amicizie. E che dire di tutte le volte che lui e Peppe ci hanno aperto la porta di Little San Brancato offrendoci anche il pranzo e l'ormai d'obbligo caffè di Pino. Certo in genere entrando Donato sarà in soggiorno davanti al computer, rigorosamente senza maglietta, a grattarsi la pancia (anche detta Big B); oppure immerso in cucina tra la spazzatura sempre abbondante ed i piatti sporchi nell'acquaio a cucinare un tipico piatto privo di grassi aggiunti, nel senso che c'è ne sono già abbastanza. Un personaggio insomma che sicuramente verrà ripreso anche in altri post assieme al suo vocabolario che mano a mano cercheremo di fornire e spiegare anche ad i non adetti. Cominciamo con il termine "Donatata" di facile comprensione, è riferito ad una azione o serie di azioni che portano ad un disastro generale (da qui in avanti Donatata), usato tipicamente nelle frasi del tipo: "hai fatto una Donatata". Chiudo qui il mio post (lo so c'è ne sono di cose da dire, ma non posso trattare ogni argomento), spero di non avere offeso nessuno od esagerato troppo, ma si sa è questo il bello dei Blog.

 

Slideshow